"QUELLA FERRARI è STORICA, NON SI PUò VENDERE". E IL MINISTERO BLOCCA IL PROPRIETARIO DELLA 250 GTE

È una delle magniloquenti fuoriserie del Cavallino Rampante dell'epoca d'oro dei motori. Sotto all'illustre cofano ha un cuore metallico da 12 cilindri a V, mentre la sua livrea nera è quella delle antiche Pantere della Polizia, squadra mobile ovviamente. Stiamo parlando di una strabiliante Ferrari 250 GTE, perfettamente restaurata, in poche parole un'auto da sballo. Il suo attuale proprietario, il notaio bresciano Luigi Zampaglione, la vorrebbe vendere ma il Ministero della Cultura glielo impedisce. Come mai? Perché la vettura è sottoposta a vincolo, con avallo del TAR, per il suo infinito valore storico.

Una ricca storia alle spalle

Una strada per riuscire a vendere la preziosa Ferrari 250 GTE esiste, ma è abbastanza frastagliata e bisogna immergersi in un'infinità di carte bollate. Il valore storico di questa macchina è indiscutibile, perché fa parte di un lotto di due soli esemplari che Ferrari aveva donato, su richiesta del Presidente della Repubblica, alla Polizia. È passata tra le mani del Maresciallo Armando Spadafora e ha scritto la storia nelle notti romane, inseguendo criminali e malavitosi, transitando a velocità folli nei luoghi della "Dolce Vita" con la sirena spiegata. È stata in servizio fino al 1969. Oggi, di quelle due unità è rimasta in piedi solo quella del notaio bresciano, perché l'altra è andata distrutta sul "campo di battaglia", in seguito a un brutto incidente.

"L'auto è stata ceduta dalla Polizia per l'equivalente di 200 euro, più o meno. La acquistarono due fratelli, collezionisti di Rimini, che l'hanno tenuta per circa 40 anni, prima di venderla a me (per 600 mila euro). I vincoli di bene storico e culturale - racconta Luigi Zampaglione al Corriere della Sera - sono comparsi improvvisamente pochi anni fa, dopo che qualcuno del Ministero aveva visto l'auto esposta a Parigi. Tra l'altro fino a oggi è stata utilizzata più dalla Polizia di Stato che da me. Per molto tempo l'ho lasciata esposta al Museo della Polizia di Roma e spesso la presto per manifestazioni ufficiali".

Una Ferrari che non si può vendere

Quindi, nessuno può mettere in discussione il valore di quest'auto, che il notaio Zampaglione ha l'obbligo di custodire con cura maniacale. La speranza, per lui, è di suscitare un qualche interesse di tipo istituzionale, magari da parte della stessa Ferrari che potrebbe inserirle nel proprio museo di Maranello. "Con la Casa di Maranello, se ci fosse la disponibilità, si potrebbe anche pensare ad uno scambio con un'altra auto storica", dice sempre Zampaglione. Nel frattempo, ogni volta che la Ferrari 250 GTE della Polizia passa fa girare la testa di tutti quanti. E non potrebbe essere altrimenti.

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