FERRARI, INIZIO D’ANNO CON RICAVI SOPRA 1,5 MILIARDI,. UTILE NETTO A 352 MILIONI

“L’inizio d’anno è stato molto positivo: i ricavi e i profitti sono cresciuti a doppia cifra con consegne stabili. Un risultato ottenuto grazie a un mix prodotti e geografico ancora più forte, oltre al maggior contributo delle personalizzazioni”.

Con queste parole Benedetto Vigna, amministratore delegato di Ferrari, ha commentato i numeri del primo trimestre del 2024 licenziati dalla casa delle supercar.

Un bilancio, relativo al periodo chiuso il 31 marzo scorso, che ha visto ricavi netti per 1.585 milioni di euro, in crescita del 10,9% rispetto all’anno precedente e consegne totali pari a 3.560 unità, pressoché invariate rispetto al primo trimestre 2023. Le attese degli analisti di Equita erano per 1,55 miliardi di ricavi.

Questo ha portato il margine operativo (ebit) al netto delle poste straordinarie a 442 milioni al 27,9%, in crescita del 14,8% rispetto all’anno precedente. Se si guarda all’ebitda, ovvero il margine operativo lordo, il dato è invece di 605 milioni, con un aumento del 12,7% e un incidenza al 38,2%.

L’utile netto senza considerare le voci eccezionali è risultato di 352 milioni, pari a 1,95 euro per azione. Equita stimava in questo caso un utile di 333 milioni. Il Cavallino Rampante ha generato 321 milioni di cassa industriale.

Il mercato ha reagito negativamente ai conti, con il titolo in calo.

“La nostra strategia, focalizzata sulla crescita del valore e non sui volumi, si è confermata vincente”, ha aggiunto Vigna. “In linea con questa strategia sta proseguendo nei tempi previsti l’esecuzione del nostro piano industriale, con l’arricchimento della gamma vetture grazie al recente lancio della 12Cilindri e della 12Cilindri Spider”.

Maranello ha quindi confermato gli obiettivi per il 2024: ricavi netti sopra 6,4 miliardi di euro, ebit uguale o superiore a 1,77 miliardi con margine uguale o superiore al 27%, utile per azione diluito uguale o superiore a 7,50 euro, ebitda pari o sopra 2,45 miliardi con margine al 38% e free cash flow industriale superiore a 900 milioni di euro.

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